Urbanistica, pronti i ricorsi. Il gip: "Mercimonio della funzione pubblica"

Scritto il 01/08/2025
da Manuela Messina

Hanno già annunciato ricorso contro le misure cautelari Catella, Tancredi e Bezziccheri. Il gip: "Professionisti e imprenditori che dettano le regole per mantenere i privilegi acquisiti"

Il giorno dopo gli arresti choc di ieri, che hanno lasciato Milano senza parole, gli indagati sono pronti a difendersi. Nei vari studi di avvocati sono già in corso le riunioni per decidere la linea difensiva nei ricorsi che verranno presentati, nei prossimi giorni, al tribunale del Riesame contro le misure cautelari (cinque arresti domiciliari e uno in carcere). Tra ieri e oggi hanno già annunciato che impugneranno le misure del gip gli indagati Andrea Bezziccheri, il costruttore di Bluestone finito a San Vittore ieri pomeriggio, difeso dall'avvocato Andrea Soliani, il numero 1 (ha rimesso le deleghe operative) Manfredi Catella, difeso dagli avvocati Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli, l'ex assessore del comune di Milano Giancarlo Tancredi, difeso dall'avvocato Giovanni Brambilla Pisoni. È quasi scontato che gli altri tre indagati, Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, rispettivamente presidente e componente della disciolta Commissione per il Paesaggio, e Federico Pella, ex manager di J+S, decidano di impugnare il provvedimento.

Il gip - con qualche sfumatura diversa come nel caso del Pirellino, in cui non ha ravvisato il reato di induzione indebita per Marinoni, alleggerendo anche la posizione del sindaco Beppe Sala e dell'architetto Stefano Boeri, ha nei fatti abbracciato la visione dei pm Clerici-Filippini-Petruzzella, della procura milanese guidata da Marcello Viola. Sostiene il giudice preliminare, che ha disposto gli arresti come richiesto dagli inquirenti, che le indagini hanno restituito "un sistema tentacolare e sedimentato, nel quale una parte della classe politica, dei dirigenti comunali, dell'imprenditoria e delle libere professioni - in una commistione inestricabile di conflitto di interessi, mercimonio della funzione pubblica, paraventi istituzionali e propaganda (in termini di rigenerazioni urbane e progetti faraonici) - prospera piegando a proprio uso le regole esistenti, interpretandole capziosamente, ove possibile, o aggirandole in maniera occulta (persino cercando di far approvare dal Parlamento uno scudo di impunità).".

Secondo il gip, vi sono qui "professionisti e imprenditori che dettano le regole (addirittura contribuendo a legiferare) pur di mantenere i privilegi acquisiti - da un lato - e pubblici ufficiali che perseguono i propri interessi privati, subappaltano agli speculatori la pianificazione del territorio, si comportano da commerciali d'azienda e svendono le rispettive prerogative ai migliori offerenti - d'altro lato - rivelano l'esistenza di un fronte comune, che travalica i ruoli dei suoi militanti".